Pedalando “sulle vene dell’acqua” attraverso “La Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese”

Percorrere in bicicletta il lungo viaggio fatto dall’acqua potabile, pedalare sulle vene dell’acqua attraverso “La Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese” e le sue strade (piste) di servizio già esistenti e quasi interamente percorribili.
Un percorso cicloturistico consapevole, che percorreremo in quelle lande di terre sconosciute sulle vene dell’acqua da c.da Figazzano (Locorotondo) fino al terminale del canale principale in c.da Montefellone (Martina Franca/Villa Castelli), una piccola parte di un tracciato dichiarato “il più imponente progetto di commistione tra paesaggio, archeologia industriale e viaggio esperienziale d’Italia”.

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Percorrere in bicicletta il lungo viaggio fatto dall’acqua potabile, pedalare sulle vene dell’acqua attraverso “La Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese” e le sue strade (piste) di servizio già esistenti e quasi interamente percorribili.
Un percorso cicloturistico consapevole, che percorreremo in quelle lande di terre sconosciute sulle vene dell’acqua da c.da Figazzano (Locorotondo) fino al terminale del canale principale in c.da Montefellone (Martina Franca/Villa Castelli), una piccola parte di un tracciato dichiarato “il più imponente progetto di commistione tra paesaggio, archeologia industriale e viaggio esperienziale d’Italia”.

Ci piacerebbe cercare insieme un itinerario da percorrere, un’occasione per lanciare un messaggio, per divertirsi e rilassarsi, per pedalare sulle ricche vene dell’acqua tra masserie, borghi e paesaggi naturali; un’occasione per diventare testimoni di quelle lande di terre ancora sconosciute ma attraversate dai vari significati nascosti dell’acqua. Qui il termine “ricchezza” si veste di nuove forme e mira ad avvicinare le persone, a farle conoscere, a far notare loro come concetti quali il benessere, la natura, la quotidianità e la libertà non possano avere un significato slegato dal contesto.

Villa Castelli definita “Il balcone dell’Altosalento” sorge su di un territorio morfologicamente variegato, che contrappone al quasi settanta per cento del suo agro avente natura piana e coltivabile e che si estende nella pianura jonico-salentina tra Grottaglie e Francavilla, con spiccate caratteristiche di fertilità e rendimento colturale, un altro trenta per cento di superficie collinare, coltivata quasi esclusivamente da piantagioni di uliveto e vitigni. Per la sua posizione baricentrica rispetto ai due mari che bagnano la regione (28 chilometri dall’Adriatico e 28 dallo Jonio), è relativamente vicina ai centri più interessanti sotto il profilo turistico, sia balneare che culturale, quali Martina Franca, Cisternino, Locorotondo, Alberobello, Castellana Grotte e Ceglie Messapica a nord, Ostuni, Brindisi e la litoranea adriatica ad est, Grottaglie, Manduria e la litoranea jonica a sud e Taranto ad ovest, Villa Castelli rimane solo una meta di passaggio per qualunque turista che abbia voglia di visitare comodamente questa grande fascia di territorio pugliese. Da un punto di vista sociale ed economico, le criticità solo legate al contesto storico che stiamo vivendo.
E’ questo il contesto di Villa Castelli; un paese tra le lande di terra sconosciute, che potrebbe essere un esempio concreto di accoglienza e integrazione di esperienze e di cultura rendendo il territorio più moderno, aperto e dinamico.

​L’ospitalità è rivolta ad una coppia o ad una famiglia per un fine settimana, che abbia voglia di “portare” la propria esperienza di viaggio, pensieri, parole, racconti, emozioni, fotografie, consapevolezza, il senso di meraviglia e la scelta di essere “un viaggiatore” e non più un “semplice turista”;
Vi consigliamo la propria bici e un’esperienza tramite lo scambio di prodotti culinari da condividere a sacco durante la ciclo-esplorazione (un’occasione per raccontarsi e raccontare un affetto, un ricordo della propria terra di provenienza).

E’ questo lo scambio che vogliamo raccontarvi, pedalando sulle vene della Puglia e desiderando che sempre di più siano coloro che sentano la voglia di entrare in contatto con queste terre, con questi uomini e con le loro storie (l’acqua un liquido incolore ed insapore ma ancestrale, che è all’origine di tutto).

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Autore: Adotta1Turista

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